Finalista edizione 2010

Autore:
Opera:
Servi
Casa editrice:
Feltrinelli
Opera

Servi. Servi degli italiani: ecco l'universo dei clandestini al lavoro. Una situazione drammatica fatta di violenze e soprusi da parte di caporali e datori di lavoro che fanno leva sulla ricattabilità della forza lavoro clandestina per sequestrare loro documenti, trattenere le misere paghe concordate, il tutto condito da insulti e violenze quotidiane, con la collaborazione attiva di piccoli malavitosi locali. Uno scenario che di rado compare sui quotidiani nazionali e che invece rappresenta la dorsale nascosta di un'Italia truce e violenta: l'altra faccia del mito "Italiani brava gente". Dalle campagne siciliane e del foggiano, fino ai cantieri edilizi e agli ortomercati del Nord, da questo libro emerge una fotografia brutale del nostro Paese. Marco Rovelli si è mischiato con i clandestini, facendosi raccontare le loro storie finora inascoltate: dal loro racconto emerge anche il volto crudele del nostro capitalismo, ritornato in alcune aree e comparti a forme ottocentesche di sfruttamento. Un'indagine narrativa di indubbio valore.


Giudizio della Giuria

Il libro di Marco Rovelli dà voce alle schiere di migranti diventati, nel meccanismo feroce della nuova economia globale, clandestini e servi, esposti a ricatti, ingiustizie, violenze, allucinanti cacce all'uomo. In un tessuto narrativo corale e dialogico, che elude ogni schematismo di genere come rifiuta ogni neutralità di rappresentazione, e che presuppone un impegno radicale di verità («Ho visto ciò che tutti sanno e che tutti possono vedere. Semplici gesti di mani»), l'autore racconta vita e fatiche quotidiane di una moltitudine di oppressi e sfruttati, da un capo all'altro dell'Italia, dai campi  del Meridione alle «belle città» della penisola. Indispensabili al sistema economico italiano che abbatte il costo del lavoro grazie a una flessibilità spietata, i lavoratori clandestini sopravvivono in una condizione di esistenza negata, che di per sé «annulla le persone e le rende disponibili alla soggezione». Nelle storie di braccianti e manovali, di badanti e altre «macchine muscolari» senza diritti e senza parola affiorano dal sommerso i dispositivi economici, le connivenze malavitose e gli aggiustamenti politici e legislativi che reggono le trasformazioni di una modernità italiana spesso somigliante a un sinistro protocapitalismo ottocentesco.


Milva Maria Cappellini

Autore

Marco Rovelli

Marco Rovelli (Massa 1969) insegna, suona e scrive. Tra i suoi libri Lager italiani (2006 Rizzoli), un "reportage narrativo" dedicato ai Centri di permanenza temporanea (Cpt). Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide  (Rizzoli), sulle morti sul lavoro in Italia. Suoi racconti e reportage sono apparsi su "Nuovi Argomenti",  "l'Unità"  e "il manifesto".  Fa parte della redazione della rivista online "Nazione indiana". Collabora con Transeuropa Edizioni.

Altre opere Edizione 2010