"Siamo costruttori di ponti, ci sono più simpatici coloro che li costruiscono anziché coloro che sollevano muri. Siamo quindi per il dialogo continuo. La cosa bella è che c'è una risposta meravigliosa da parte di tutta la comunità non solo torinese ma italiana. E questo perché, in 30 anni, il Salone è riuscito a costruire intorno a sé una comunità viva di lettrici e di lettori. Questa è la nostra grande forza". Lo ha spiega all'AdnKronos Nicola Lagioia, nuovo direttore del Salone del Libro che si appresta a condurre un’edizione storica di questo evento diventato tradizione torinese. Lo scrittore, in passato, è stato anche tra i partecipanti del Premio Biella. L’autore, poi, ha anche fatto un accenno alla contesa nata con Milano: “Due saloni possono anche esserci ma l'importante è che siano il frutto di una concertazione che avviene nel mondo editoriale. Se, invece, sono il frutto di una spaccatura, bisogna cercare di ricomporla - ha affermato, prima di aggiungere una nota scherzosa  - E' stato più difficile superare la crisi dei missili di Cuba. Se quella crisi è stata superata riusciremo a superare questo problema”.