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La Giuria dei Lettori ogni anno premia il finalista più amato da lettori e librai | Premio Biella Letteratura Industria

La Giuria dei Lettori ogni anno premia il finalista più amato da lettori e librai

Ogni anno dal 2007 tra i cinque finalisti di premio Biella Letteratura e Industria la Giuria dei Lettori sceglie un autore al quale aggiudicare un Premio che consiste in un'opera d'arte. La Giuria dei Lettori è composta dai membri dell’Associazione culturale L’Uomo e L’Arte e dai librai di Biella. L'Uomo e L'Arte nasce ne 1976 con lo scopo di diffondere e far conoscere l'arte figurativa a Biella e dal 2006 ha istituito “Il Circolo dei Lettori di Biella”.

Ecco alcuni dei vincitori delle scorse edizioni:

  • Servi di Marco Rovelli (Feltrinelli) Premio Giuria dei Lettori 2010
  • Il costo della vita di Angelo Ferracuti (Einaudi) Premio Giuria dei Lettori 2014
  • Il valore dei giorni di Sebastiano Nata (Feltrinelli) Premio Giuria dei Lettori 2011
  • Fronte di scavo di Sara Loffredi (Einaudi) Premio Giuria dei Lettori 2021


Servi di Marco Rovelli (Feltrinelli) Premio Giuria dei Lettori 2010

Il libro di Marco Rovelli dà  voce alle schiere di migranti diventati, nel meccanismo feroce della nuova economia globale, clandestini e servi, esposti a ricatti, ingiustizie, violenze, allucinanti cacce all’uomo. In un tessuto narrativo corale e dialogico, che elude ogni schematismo di genere come rifiuta ogni neutralità  di rappresentazione, e che presuppone un impegno radicale di verità  («Ho visto ciò che tutti sanno e che tutti possono vedere. Semplici gesti di mani»), l’autore racconta vita e fatiche quotidiane di una moltitudine di oppressi e sfruttati, da un capo all’altro dell’Italia, dai campi del Meridione alle «belle città » della penisola. Indispensabili al sistema economico italiano che abbatte il costo del lavoro grazie a una flessibilità  spietata, i lavoratori clandestini sopravvivono in una condizione di esistenza negata, che di per sé «annulla le persone e le rende disponibili alla soggezione». Nelle storie di braccianti e manovali, di badanti e altre «macchine muscolari» senza diritti e senza parola affiorano dal sommerso i dispositivi economici, le connivenze malavitose e gli aggiustamenti politici e legislativi che reggono le trasformazioni di una modernità  italiana spesso somigliante a a un sinistro protocapitalismo ottocentesco.  

Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia di Angelo Ferracuti (Einaudi) Premio Giuria dei Lettori 2014

Gran parte della letteratura degli ultimi anni dedicata al tema del lavoro si è posizionata lungo la traiettoria del reportage narrativo: un genere di scrittura piuttosto ibrido, sul modello dell’inchiesta, che trova alimento nei documenti d’archivio o nei reperti di cronaca. Il libro di Angelo Ferracuti è un caso esemplare. Narra la vicenda di una tragedia sul lavoro: quella accaduta il 13 marzo del 1987 nel porto di Ravenna, nei cantieri navali della Mecnavi, dove persero la vita tredici operai, morti asfissiati per le esalazioni di acido cianidrico nella stiva della «Elisabetta Montanari», adibita al trasporto di gas gpl. Come tante altre disgrazie, anche questa viene presto sepolta sotto il solito cumulo di retorica, archiviata dopo il consueto (e a volte inutile) rito delle inchieste, dimenticata fra le polverose carte di archivio come un peso da abbandonare presto. È da questo movente - dal desiderio cioè di dare una voce e un volto a chi non c’è più, dal desiderio di ricostruire una vicenda paradigmatica - che prende corpo l’idea di Angelo Ferracuti, scrittore tra i più dotati e sensibili nei confronti della condizione operaia declinata nei decenni dopo il Duemila. A differenza di quanto accadeva negli anni del miracolo economico, scrivere di dipendenti e di industrie oggi significa esprimere il bisogno di testimoniare soprattutto le tragedie (e non solo le presunte conquiste) che ancora avvengono sul lavoro, l’urgenza di documentare la situazione non sempre agevole in cui si è costretti a operare, il desiderio di fare chiarezza, esprimendo quel poco di umanità  che riesce a sopravvivere faticosamente nell’aria di morte che fatalmente circonda il luogo dove si è abbattuta la sciagura. A tutto ciò risponde il libro di Ferracuti: è impegno civile, documento di una sofferenza, viaggio nel buio del dolore, indagine nei tormenti di chi ne è stato responsabile, riscatto della coscienza. Ed è anche prosa lucida e appassionata, caparbietà  documentativa e febbre di sentimenti, ansia di ricerca e respiro etico.

    Il valore dei giorni di Sebastiano Nata (Feltrinelli) Premio Giuria dei Lettori 2011 

L’azienda è onnipresente e remota nel libro di Sebastiano Nata, una multinazionale che sembra non avere nome, ma soltanto funzioni, funzionari e manager. Uno di loro è Marco, l’italiano che tutti considerano in irresistibile ascesa e che un giorno, durante una riunione destinata a rivelarsi fatale, si gioca tutto per una battuta fuori luogo. Non avrebbe dovuto dire quello che ha detto, lo sa anche lui, ma più che altro non avrebbe dovuto passare il fine settimana a Porto San Giorgio, la sua cittadina d’origine, in compagnia del fratello Domenico. Perché Domenico ha fatto scelte che sono l’esatto contrario di quelle di Marco: restare a casa anziché viaggiare per il mondo, gestire una piccola attività  anziché combattere la dura guerra dei supermanager, ostinarsi a cercare l’amore anziché accontentarsi di una routine affettiva troppo educata per lasciare posto alla passione. Mentre Marco si macera davanti alle rovine della sua carriera, a Porto San Giorgio, silenziosamente, Domenico muore. Ed è in questo momento che viene il tempo di un altro viaggio, di un secondo ritorno che, pur senza essere definitivo, porterà  Marco un po’ più vicino alla propria verità  di uomo, costringendolo a riconoscere qual è, per ciascuno di noi, il più autentico «valore dei giorni».

    Fronte di scavo di Sara Loffredi (Einaudi) Premio Giuria dei Lettori 2021

In questo suo libro, Sara Loffredi ripercorre con scrittura agile ed elegante la storia di una fra le imprese più memorabili del Novecento: il traforo del Monte Bianco, La Regina Bianca, un’avventura che insegna ad andare oltre cambiando qualcosa di immutabile. Storia dell’impresa, ma anche storia degli uomini che l’hanno condotta a termine, quindi storie personali, dove i protagonisti, ognuno coi suoi segreti, cerca qualcosa che metta a tacere le inquietudini del passato.


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