Ci si può disfare degli oggetti, ma dei libri? Se poi i libri sono appartenuti a qualcuno il cui
ricordo è tutto quel che ci resta, quei volumi vanno maneggiati con cura, anche se sono stati
collezionati compulsivamente, magari per il solo gusto di possederli. Per chi, come l’autore, è
cresciuto tra i libri, segretamente innamorato della bionda commessa della libreria nella quale
aveva un conto aperto fin da ragazzo, non poteva esserci altro sbocco professionale che
occuparsi di dattiloscritti di autori esordienti e non.
Se leggere per piacere non stanca, “leggere per pubblicare invece logora, infastidisce, rende
antipatici” oggi come ieri. Ma nelle garbate lettere di rifiuto che un tempo le case editrici
inviavano agli aspiranti scrittori, di questo fastidio non c’era traccia. D’altro canto l’autore non
nega che leggere dattiloscritti possa anche riservare “la rara, innegabile ricompensa della
scoperta”. È quello il “miraggio” che spinge a non mollare, ad amare il proprio mestiere.
Lavorare al fianco di uno scrittore celebre è un innegabile privilegio. Permette di vedere
nascere l’opera nella mente dell’autore, di seguirne l’evoluzione, di conoscere dubbi e
ripensamenti che attanagliano chi scrive. Ma c’è il rovescio della medaglia: “ciò che è bello
finisce con il mostrare delle pecche, e quel che è brutto non appare poi così brutto…”.
In passato, il successo di un libro era duraturo. Al contrario, “i successi di oggi sono tempeste
tropicali che allagano il terreno, lo sbancano e non lo fertilizzano”.
Con la sua ironia tagliente e dissacrante, nei cinque racconti contenuti in Leggere possedere
vendere bruciare, Antonio Franchini ci restituisce, anche attraverso una ricca aneddotica, un
mondo, quello editoriale, che da sempre affascina il lettore. E ci ricorda che parecchi grandi
autori sono stati attraversati dalla tentazione di bruciare le proprie opere. Che sia un consiglio
rivolto a chi sta cullando l’idea di spedire il proprio romanzo a una casa editrice?
MOTIVAZIONE DEL
PREMIO
Per aver saputo evidenziare, con toni eleganti e riflessivi, i temi ironici, appassionati e a
volte dissacranti, del libro Leggere possedere vendere bruciare di Antonio Franchini.
In maniera chiara e convincente, da grande lettore e, probabilmente, aspirante scrittore.