Dopo la fine del primo conflitto mondiale, nelle campagne ferraresi
esplode la rabbia di migliaia di braccianti, sfruttati da decenni nei
lavori di bonifica delle valli infestate dalla malaria. I Callegari sono
una famiglia di scariolanti e lavandaie che attraversano questo
universo di miseria e idealismo, di acqua e terra, in cui sono le
donne, prima tra tutte Ginisca, a cercare di cambiare il destino
delle loro figlie. La provincia di Ferrara dopo la guerra si trova sotto
il dominio incontrastato delle leghe rosse, poi viene travolta dalla
reazione delle squadre di camicie nere ed è in questo clima di odio
e violenza che si incontrano Tina e Lucia, figlie di un agrario fascista
e di un capolega socialista. Una storia d’amore nella terra di Balbo,
Matteotti e don Minzoni.
Sorretto da una scrittura che affianca ai toni avvolgenti del realismo
magico quelli precisi del racconto storico, questo romanzo corale, pieno di vitalismo e di
personaggi indimenticabili, trascina i lettori, consegnandoci una storia a cui apparteniamo ancora.
Motivazione della giuria:
Tra l’acqua e la terra delle campagne ferraresi si snoda il racconto delle vicende dell’amore proibito
tra due giovani donne, Tina e Lucia, figlie di un agrario fascista e di un capolega socialista, nel
primo dopoguerra. In un clima di odio e violenza tra leghe rosse e squadrismo fascista, prende
forma una narrazione al femminile, in cui sono le donne a cercare di cambiare il destino delle loro
figlie. Raccontando fiabe in cui le principesse uccidono draghi invece che sposare principi, parlando
di sfruttamento e di padroni durante il lavoro al fiume, trascrivendo e conservando i verbali della
lega femminile, trasmessi di generazione in generazione sino alla figlia di Tina e Lucia, in una
Ferrara e un’Italia finalmente liberata dal fascismo. Un viaggio in cui la Storia del nostro Paese si
intreccia con, e vive nelle, vicende di cinque generazioni, tra la fine dell’Ottocento e il secondo
dopoguerra.
Dario Franceschini, con il suo primo romanzo Nelle vene quell’acqua d’argento, uscito nel 2006, ha vinto in Francia il Premier Roman di Chambéry e, in Italia, il premio Opera Prima Città di Penne e il premio Bacchelli. In seguito ha pubblicato La follia improvvisa di Ignazio Rando, da cui è stato tratto un omonimo spettacolo teatrale, Daccapo, Mestieri immateriali di Sebastiano Delgado e la raccolta di racconti Disadorna. I suoi romanzi sono tradotti in Francia per Gallimard. È stato per sette anni Ministro della Cultura.