Notevole per ampiezza di respiro, il saggio "Storia del lavoro nell'Italia contemporanea" di Stefano Gallo, storico delle migrazioni all'Università di Pisa, e di Fabrizio Loreto, storico del lavoro all'Università di Torino, fornisce un quadro chiaro delle tappe dello sviluppo industriale del Paese e in parallelo del mutare delle condizioni lavorative nelle diverse fasi storiche a partire dall'Unità , oltre che della legislazione di organizzazione e tutela in materia. Nel far questo, registra anche gli sviluppi politici e legislativi, il peso del sindacato nei diversi periodi, nonché l'evoluzione della società e del costume, ad esempio per quanto riguarda fenomeni come il ridimensionamento del lavoro agricolo e la condizione femminile, che si tratti dell'età giolittiana (1900-1915), in cui si tenta di colmare il divario del processo industriale italiano rispetto agli altri Paesi, o della fine della Prima Repubblica (1980-1992), con la crisi dei sindacati confederali e il sorgere del concetto di "flessibilità ". Ne viene un saggio che è insieme uno strumento di studio e di conoscenza, accompagnato com'è da un ricco apparato bibliografico, e una avvincente storia d'Italia vista dalla prospettiva del lavoro.
Ida Bozzi
Stefano Gallo, primo ricercatore CNR, insegna Storia delle migrazioni nell’Università di Pisa. Tra i suoi libri ricordiamo: «Senza attraversare le frontiere. Le migrazioni interne dall’Unità a oggi» (Laterza, 2012) e «La residenza contesa. Rapporto 2022 sulle migrazioni interne in Italia» (con M. Colucci e E. Gargiulo, Il Mulino, 2023).
Fabrizio Loreto insegna Storia del lavoro nell’Università di Torino. È stato presidente della Società Italiana di Storia del Lavoro. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: «Sindacalismi, sindacalismo. La rappresentanza del lavoro in Italia nel primo Novecento» (Ediesse, 2015) e la curatela di Lucien Febvre, «Lavoro e storia. Scritti e lezioni (1909-1948)» (Donzelli, 2020).