Premio Speciale della Giuria 2021

Opera:
La classe avversa
Casa editrice:
Hacca
Opera

“La classe avversa” è il racconto del disfacimento di un paradigma, quello che vedeva nel modello industriale a gestione familiare il segreto del miracolo italiano.
Protagonista di questo romanzo di fabbrica contemporaneo è “il Poeta”, figlio e erede di uno dei proprietari dell’azienda, costretto a mostrarsi all’altezza del ruolo che gli spetta mentre studia e sogna di laurearsi in Lettere. Quando il Presidente, azionista di maggioranza, affida l’azienda a un Amministratore delegato che si rivela un tagliatore di teste, sadico e accentratore, vorrebbe fare come Franco, suo amico fin dai tempi del liceo, che si ribella e si licenzia. Ma ha tra le mani una commissione che potrebbe cambiare il futuro dell’azienda e illuminare finalmente il suo successo, anche agli occhi di Laura, giovane impiegata appena arrivata in ufficio. Il rischio è far saltare entrambe le famiglie, quella dove timbra il cartellino al mattino, e quella con cui condivide appena una colazione e un tragitto in auto fino alla scuola. Con questo romanzo disincantato e lucido, in un dialogo immaginario con lo scrittore Ottiero Ottieri, Albertini dà voce e nuova dignità a una corrosione personale e collettiva che il lavoro sembra non essere più in grado di nobilitare.


Giudizio della Giuria

L’ombra di Ottiero Ottieri aleggia sulle nevrosi di un romanzo che ha aggiornato le ribellioni di fabbrica degli anni Sessanta a un presente in cui tecnologia e disumanità hanno snaturato i vecchi confronti lavorativi. Siamo in epoca di tagliatori di teste, di dictat assoluti in stile “produci o sei fuori”, e il compito del protagonista risulta fin da subito improbo, ostico anche solo da inquadrare. La storica azienda di famiglia è ora passata di mano, e il trucido Amministratore Delegato è uno che guarda al futuro togliendo di mezzo – nel presente – chiunque possa ostacolare le sue aspettative.
Romanzo a suo modo post-industriale, La classe avversa coniuga le angosce di un mondo capovolto – la ditta in balia di eventi ormai internazionali – con i sogni irrealizzati di un protagonista combattuto con sé stesso, aspirante poeta e letterato ma anche padre di famiglia innamorato della moglie e allo stesso tempo invaghito di una giovane impiegata dell’azienda. Il lavoro non nobilita, in questo romanzo, ma crea profonde frustrazioni, fratture psicologiche e – volendo – sociali – perché “la classe avversa” non è più riferita alla remota, quasi nostalgica lotta tra padroni e operai – il “vogliamo tutto” di Balestrini – ma a una guerra di sopravvivenza umana e lavorativa in cui la funzione del singolo è legate a dinamiche di potere occulte e a scelte che variano secondo le commissioni, i mercati, le banche. Un mondo in cui un disarmato amante della letteratura può trovare conforto solo nelle parole di un osservatore geniale come Ottieri, che forse aveva già capito le incognite del progresso, questi “tempi stretti” che chiedono alla classe lavorativa anima e corpo, impossessandosi di entrambe fino a quando può servire. Il coraggio, spesso, sta nella capacità di sbattere la porta e dire addio.

Sergio Pent


Autore

Alberto Albertini

Alberto Albertini (1966), è nato e vive a Brescia. Laureato in Filologia moderna, lavora da 34 anni nell’industria, attualmente come responsabile dell’innovazione e dello scouting tecnologico di un’azienda quotata, leader mondiale nel settore Pharma.
Copywriter, giornalista, consulente di marketing e comunicazione, docente a contratto presso la facoltà di Scienze Linguistiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, tra i fondatori della rivista «Stile Arte», collabora con la Scuola Holden e il «Giornale di Brescia», ed è l’ideatore e il direttore artistico del festival “Rinascimento Culturale”. Con l’editore l’Obliquo ha pubblicato un saggio sulla scrittura di Giuseppe Pontiggia. Segnalato dal Comitato di Lettura del Premio Calvino, La classe avversa è il suo primo romanzo.

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