DESCRIZIONE OPERA:
Un insegnante d’arte quasi quarantenne riceve una telefonata a tarda sera: l’ospite d’onore del convegno che ha organizzato il suo istituto ha perso il volo, e toccherà a lui sostituirlo la mattina dopo. Gli si spalanca un abisso di panico: come spiegare di fronte a tanti studiosi che cosa differenzia l’artista da una persona comune nell’epoca dei social media? E con così poco margine per preparare l’intervento? L’unica via è intraprendere un viaggio interiore attraverso le immagini, quelle private e quelle del contemporaneo, dalle sue stesse fotografie alle opere che ha più studiato e amato, da Van Gogh a Pollock, da Duchamp a Beuys, dalle pitture delle grotte di Lascaux alle illustrazioni dei libri di Jules Verne. Un percorso esistenziale che si trasforma in una riflessione sui lati oscuri del sistema dell’arte e del lavoro culturale.
Romanzo di formazione, saggio sull’industria della cultura, meditazione estetica, memoir: con Uccidi l’unicorno Gabriele Sassone ci offre un travolgente esordio narrativo. Un racconto in prima persona sul potere delle immagini e sulla macchina infernale che le produce.
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA:
Tutto avviene nell’arco di poche ore, tra le undici di notte, quando il protagonista apprende che l’indomani dovrà giocoforza parlare al convegno Art in the Age of Social Media - il relatore designato ha infatti perso l’aereo - e il mattino seguente, quando lascia il figlio all’asilo e si avvia al convegno. L’improvvisa necessità di preparare delle slide su un argomento tanto complesso in brevissimo tempo spinge il protagonista a collazionare un’impressionante quantità di fonti colte e midcult, da Duchamp a Di Ruscio e Volponi, da Barthes a John Dewey e gli Entombed. Ma questa ricerca (che vuole essere un lavoro culturale) si traduce in un continuo e allucinante andirivieni temporale e in un’impietosa autoanalisi.
Tiziano Torraca
Gabriele Sassone (1983) insegna Critical Writing alla Naba –
Nuova Accademia di Belle Arti. Collabora con diverse riviste, tra cui
Mousse Magazine, Camera Austria e Flash Art.