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Premio Speciale della Giuria

Uomini e Libri

«A un singolare celebrante Milano il 23 febbraio 2016 aveva affidato i funerali laici di Umberto Eco, di fronte a casa sua, nel Castello Sforzesco. Mario Andreose officiava come se il suo vecchio amico fosse lì, nel cortile della Rocchetta, ad ascoltarlo sorridendo del passo rapido e ironico che aveva impresso al rito. Ma poteva permetterselo, anzi doveva, conoscendo come pochi altri il carattere e l’ironia dello scrittore, filosofo e semiologo. Insieme per decenni alla Bompiani, insieme avevano appena sostenuto Elisabetta Sgarbi nel varare La nave di Teseo. E avevano già  tracciato rotte interessanti sulle carte nautiche dell’editoria.  Nocchieri entrambi, maieuti di scrittori, curatori di libri e di collane intere, le loro strade si erano divise:”‰ accademica quella di Eco, poi insieme narrativa, benedetta dal successo mondiale; sempre caparbiamente editoriale quella di Andreose, dedito a occuparsi di «parole altrui», cacciatore di grandi firme e di nuovi talenti da arruolare nella sua squadra, per arricchire il catalogo che il crescere degli incarichi lo portava ad amministrare.

Se «sua passion predominante è il giovin principiante» - per parafrasare con l’autore il catalogo dell’abate Da Ponte nel libretto del «Don Giovanni» mozartiano - in decenni di vita tra editori e scrittori protagonisti Andreose ha collezionato avventure, amicizie, incontri che andavano almeno in parte raccontati. In «Uomini e libri» sfilano i maestri Alberto Mondadori, Valentino Bompiani, Luciano Foa creatore dell’Adelphi, Valerio Riva. E gli autori più amati: Faulkner, Thomas Mann, Steinbeck, Highsmith, Camus, Gide, Saint-Exupéry. Ai profili di Moravia, Sciascia, Bufalino, Fallaci, Bevilacqua, alterna scorci di fiere del libro internazionali: Francoforte e Gerusalemme, Londra e New York, Torino e Parigi. Andreose non trascura librai, grafici, recensori, traduttori. Tra questi spicca il ritratto di William Weaver, soldato a Montecassino poi pendolare tra la Toscana e New York, musicologo apprezzato da Massimo Mila, traduttore di Eco e Calvino. Memorie, certo. Memorie di vita vissuta con una fortuna proporzionale alla passione. Ma guai se le memorie della buona editoria - o del buon giornalismo o della buona scuola - non lasciassero tracce, idee ancora buone per il futuro. Se non avesse eredi quella passione schiva, interpretata con modestia, misura, serietà .»

Alberto Sinigaglia

Edizione:
2016
Uomini e Libri | Premio Biella Letteratura Industria

Autore

Mario Andreose

Editore, giornalista e scrittore, è nato a Venezia nel 1934. È presidente della nuova casa editrice La Nave di Teseo, dopo esser stato direttore letteradio di Rcs. Inizia la sua carriera nel mondo dell'editoria come correttore di bozze per la casa editrice milanese Saggiatore di Alberto Mondadori nel 1958. Negli anni ricopre più ruoli: traduttore, redattore, redattore capo e direttore editoriale. Passato a Mondadori nel 1969, si trasferisce a Verona per occuparsi di libri per ragazzi, libri d'arte e di divulgazione scientifica, oltre a seguire il settore delle coedizioni internazionali e delle grandi opere illustrate. All'inizio degli anni Ottanta passa al Gruppo Fabbri come direttore dell'area libri e nel 1982 diventa direttore editoriale della Bompiani. È collaboratore della Domenica del Sole 24 Ore.

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