Siamo una democrazia lunatica, sull'altalena degli umori: manettari dopo Tangentopoli, perdonisti con Berlusconi, giustizialisti per le malefatte della Casta. Dalla sbornia di federalismo regionale siamo passati alla rivincita dello Stato centrale e ora alle autonomie differenziate per il Coronavirus. Ogni ministro dell'Istruzione firma una riforma contro il precedente. In un decennio il ministero della cultura ha cambiato tre volte il nome e cinque volte il regolamento d'organizzazione. Nel 2018 si sono presentati progetti di legge sull'emicrania, l'igiene intima femminile, il bambù, le unghie artificiali, la raccolta differenziata delle gomme da masticare. Magistrato e costituzionalista, Michele Ainis la chiama "demofollia" e leva un inno alla democrazia che gli consente di scriverlo sui giornali e dedicarle un libro.
Alberto Sinigaglia