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Premio opera straniera

Dopo la crisi

"Crisi”: il sostantivo forse più gettonato delle ultime difficili stagioni. Non ce la faremo, la stiamo superando, ne siamo fuori… Il mondo ha ormai assunto dimensioni ardue da controllare, per cui non bastano miglioramenti economici o ripresine di settore per stabilire superamenti o vittorie . C’è qualcosa che va oltre, che dipende dai soggetti sociali – volendo etici – più che da qualche esile vittoria a tavolino nel campo di ogni eventuale riscossa finanziaria.

L’analisi di Alain Touraine nel suo equilibrato saggio Dopo la crisi tende, appunto, a esaminare le dinamiche dei conflitti, le cause di questo disagio che coinvolge la società  occidentale, per arrivare a prospettare qualche ipotesi di futuro possibile, in termini che potremmo definire “comunisti”, ma nel senso collaborativo del termine. La crisi economica degli anni 2007-2009 – dopo è cominciata l’impresa di una faticosa risalita – ha messo in evidenza il declino di una società  “liquida”, in cui anche le risorse materiali diventano aleatorie, difficili da suddividere equamente tra vecchi e nuovi - inattesi, numerosi – abitanti dell’Occidente. La crisi della società  capitalista ha prodotto danni forse irreparabili in questo mondo ormai sovraffollato e sempre più globalizzato, per cui le soluzioni non possono – e non potranno – essere solo di natura economico-finanziaria. Occorre, sostiene Touraine, ripensare la società  da un punto di vista anche culturale, nel senso che ogni individuo – ogni “attore sociale” – dovrebbe contribuire a definire il futuro in base a connotazioni etiche e politiche mirate al bene collettivo, alla sopravvivenza morale che diventa impegno per il miglioramento del presente.

In questa dimensione, l’Europa come entità  sovrana confusa deve ancora trovare le sue coordinate, ma se ogni Stato saprà  prendere in mano le redini del proprio futuro, la rivincita diventerà  collettiva, non solo localizzata a certe – più fortunate o più energiche – geografie ed economie. Solo quando si stempererà  il potere degli attori della finanza si potrà  pensare a un dopo-crisi costruttivo in cui non sarà  sufficiente un crollo speculativo dei mercati per devastare uomini e Stati: abbiamo bisogno di tempi dilatati e proiettati oltre gli affanni del presente, per costruire un vero futuro. L’economia crea e abbatte, ma le nuove dinamiche sociali devono trovare il mondo di collocarsi nella prospettiva sociale di una storia lunga e sempre più collettiva.

Sergio Pent

Edizione:
2014
Dopo la crisi | Premio Biella Letteratura Industria

Autore

Alain Touraine

Alain Touraine (Hermanville-sur-Mer, 1925) è uno dei massimi esponenti della sociologia francese e mondiale. È Direttore di studi all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, presso il CADIS (Centre d’Analyse et d’Intervention Sociologique), centro di ricerca da lui stesso fondato nel 1981. È autore di saggi importanti come Critica della modernità  (Milano, 1992), La ricerca del sé (Milano, 2003) e La globalizzazione e la fine del sociale (Milano, 2008). Tra le pubblicazioni con Armando editore: Il pensiero altro (2009).

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